come andavano!

Buonasera!
Siamo tornati ieri dalla rievocazione della 200 miglia di Imola.

Il viaggio è stata una bella e rara occasione per parlare, per ridere contenti di tutte le nostre fortune e per incazzarci su quello che invece ci perprime.
Siamo andati in 5 con il furgone presidenziale, e con tutto che non ce la siamo presa comoda, bisogna dire che Imola non è proprio dietro l'angolo. Una volta arrivati lì però, che gusto! passeggiare per il centro con il rombo feroce dei motori che viene da vicino, vicinissimo, e si sostituisce al fruscio delle chiome degli ippocastani fino a sembrare parte delle stradine di città. Lo seguiamo come i marinai attratti dalle sirene ed entriamo senza fare nemmeno un minuto di fila. Strano. Qualcuno riconosce Mauro e attacca bottone. Non strano. Una volta entrati guardiamo verso le tribune e notiamo tutti la stessa cosa: sono pressoché vuote. In generale c'era poca gente e credo che un po' tutti - partecipanti e spettatori - si siano guardati in giro come a dire "siamo tutti qui?" L'atmosfera era bella, sì, bello vedere tutti i camper, i carrelli e i motorhome attrezzati per il viaggio dal nord-europa, con moto, sidecar, officina e tenda, tutto pronto per tre giorni di gaaas.
Di belle moto ce n'erano tante, sia la trinità britannica (BSA, Norton e Triumph) che europee e giapponesi. Saturo degli strilli isterici dei due tempi con il loro sublime profumo di ricino, dei ruggiti spaventosi dei quattro tempi con gli scarichi a MEGAFONO, il pit lane lancia i piloti sulla pista un gruppo alla volta.
Ma forse, anora più delle motociclette, quello che ci ha veramente entusiasmato sono stati i sidecar. Tutti da corsa ad eccezione di una Vincent guidata da una coppia di Svizzeri che gli hanno dato il gas a palate, BRAVI!
A quando il ritorno di Peppe e Giovanni sul loro sidecar?
Ci vediamo giovedì!

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