Cominciamo da una cosa: il trip dal tramonto all'alba è stato un successone.
Siamo arrivati in tanti all'appuntamento alla rotonda di Ostia, con una dozzina abbondante di motociclette inglesi più - per la prima volta - un magic bus di supporto e una Porsche 356. È stato bello vedere che l'entusiasmo per un viaggio singolare come questo abbia contagiato tante persone, anche chi non è potuto venire con noi. Visto il successo non escluderei una seconda edizione del trip notturno...
Al calar del sole, l'attimo fuggente dell'enorme palla di fuoco che scompare in un batter d'occhio e che lascia sempre un senso ancestrale di stupore, ci siamo riuniti per dare inizio al viaggio.
Prima però, non ci siamo fatti mancare un bel aperitivo all'aperto, con le moto parcheggiate sulla sabbia, pronte ad affrontare la strada. Senza nemmeno essere partiti eravamo già oggetto di sguardi incuriositi di chi passava di lì.
Poi in un attimo e senza dire niente, come succede sempre, siamo partiti, ansiosi di lasciarci alle spalle la città e il brutto tratto della Roma-L'Aquila che esce dalla capitale.
Controllando sempre che ci fossimo tutti, siamo arrivati al casello, dopo il quale ci siamo fermati per fare il punto della situazione prima di ripartire e metterci la felpa (LA FLEPPA!) - impensabile che fosse necessario dato il caldo torrido accumulato negli ultimi giorni, eppure è servita, eccome!
Da quel momento in poi, una volta abbandonato il limbo dell'autostrada, con la sua luminescenza tanto arancione quanto fastidiosa, è veramente cominciato il trip. Ci tengo a precisarlo, sia per chi non è venuto con noi, sia per chi forse non ha voluto pensarci su troppo, ma questo è stato un viaggio dello spirito e della mente prima che delle motociclette. Immersi nel buio, non vedendo altro che sprazzi di luce davanti a noi e le nere sagome della vegetazione accanto a noi, ci siamo potuti veramente concentrare alla guida, fino a farne un esercizio Zen, dove la ripetizione di curve, una dopo l'altra, una più avvincente dell'altra, ci ha permesso di liberare i pensieri e di essere un tutt'uno con il nostro mezzo, con la strada, con i nostri compagni di viaggio. Esagero? Eppure se non è questo un esempio del nostro romanticismo, non so che altro dire...
Molti si chiedono come sia possibile metterci tutta la notte a fare un tragitto (da Ostia a Pescara*) che richiede al massimo 3 ore. Sarà perché siamo andati piano, o perché ci hanno fermati tante volte, forse perché abbiamo cenato a lungo e fatto un paio di soste... ma forse, è stato perché anche stavolta le nostre motociclette ci hanno fatto viaggiare fuori dal tempo, dato che ne sono immuni!
Non poteva certo mancare una cena in stile Heart's Owners Motorcycle Club! Il ristorante da Guerrinuccio è veramente stupendo ed oltre ad averci accolto a tarda ora, ci hanno trattato benissimo, e tutto il pasto (abbondante) è stato eccezionale.
La notte si è fatta sempre più scura mentre ci addentravamo nel territorio dei Parchi, fino ad arrivare alle gole di S. Venanzio, dove ci siamo fermati e abbiamo spento tutto... o almeno ci abbiamo provato. Purtroppo non tutti hanno capito che si trattasse di un momento speciale e non di una semplice sosta. Eravamo nel grembo di montagne ripide, verdi e fresche, riparati da uno spicchio di cielo pieno di stelle e dalla Via Lattea, splendida, incredibile.
Chi si è goduto lo spettacolo ha capito che stavamo facendo un viaggio particolare, forse contro le raccomandazioni di Joseph Lucas - che diceva che un gentiluomo non se ne va in giro col buio - ma sicuramente particolare. Inutile dire che i motori andavano alla grande con quell'arietta fresca! Chi ci seguiva con le 4 ruote ci ha detto più di una volta di aver visto solo i fanalini di coda che brillavano come pietre preziose, incastonate sul dorso del Serpente Piumato che scompariva nella notte. Perché è proprio quello che eravamo, non motociclette, ma il Serpente Piumato!
Ad un certo punto, scendendo verso Chieti, è stato nettissimo il passaggio dalla notte al primo chiarore del nuovo giorno. Abbiamo avuto tutti la stessa sensazione nello stesso momento, il cielo stava assumendo una tonalità di azzurro, come diluito dalla luce.
Durante il viaggio ci sono stati dei momenti in cui il sonno l'ha fatta da padrone, altri in cui sembrava saremmo potuti andare avanti senza stancarci mai.
Una volta arrivati sull'Adriatico, abbiamo fermato le motociclette e ci siamo avvicinati alla riva per vedere il sorgere del sole, un momento di quiete, con poche persone in giro e con un senso di riuscita. Eravamo tutti stanchi e siamo andati volentieri a dormire, malgrado il caldo subito presente. Il "pranzo" alle tre di pomeriggio è stata la scusa perfetta per rifocillarci abbondantemente e aspettare che passasse almeno il caldo più torrido, poi siamo ripartiti, questa volta percorrendo l'autostrada di buona lena per tornare a casa prima di sera.
Grazie a tutti gli amici che hanno partecipato, grazie al team di supporto e agli amici che ci sono venuti incontro a Silvi Marina, grazie a chi ha fatto foto e a chi ci ha fatto ridere a crepapelle come al solito. Alla prossima, ad maiora!
*A chi potesse interessare, queste le principali tappe: Castel Madama, Arsoli, Carsoli, Tagliacozzo, Celano, Cocullo, Castel di Ieri, Molina Aterna, Bussi sul Tirino, e poi giù verso Chieti, Pescara e Silvi Marina.
Siamo arrivati in tanti all'appuntamento alla rotonda di Ostia, con una dozzina abbondante di motociclette inglesi più - per la prima volta - un magic bus di supporto e una Porsche 356. È stato bello vedere che l'entusiasmo per un viaggio singolare come questo abbia contagiato tante persone, anche chi non è potuto venire con noi. Visto il successo non escluderei una seconda edizione del trip notturno...
Al calar del sole, l'attimo fuggente dell'enorme palla di fuoco che scompare in un batter d'occhio e che lascia sempre un senso ancestrale di stupore, ci siamo riuniti per dare inizio al viaggio.
Prima però, non ci siamo fatti mancare un bel aperitivo all'aperto, con le moto parcheggiate sulla sabbia, pronte ad affrontare la strada. Senza nemmeno essere partiti eravamo già oggetto di sguardi incuriositi di chi passava di lì.
Controllando sempre che ci fossimo tutti, siamo arrivati al casello, dopo il quale ci siamo fermati per fare il punto della situazione prima di ripartire e metterci la felpa (LA FLEPPA!) - impensabile che fosse necessario dato il caldo torrido accumulato negli ultimi giorni, eppure è servita, eccome!
Da quel momento in poi, una volta abbandonato il limbo dell'autostrada, con la sua luminescenza tanto arancione quanto fastidiosa, è veramente cominciato il trip. Ci tengo a precisarlo, sia per chi non è venuto con noi, sia per chi forse non ha voluto pensarci su troppo, ma questo è stato un viaggio dello spirito e della mente prima che delle motociclette. Immersi nel buio, non vedendo altro che sprazzi di luce davanti a noi e le nere sagome della vegetazione accanto a noi, ci siamo potuti veramente concentrare alla guida, fino a farne un esercizio Zen, dove la ripetizione di curve, una dopo l'altra, una più avvincente dell'altra, ci ha permesso di liberare i pensieri e di essere un tutt'uno con il nostro mezzo, con la strada, con i nostri compagni di viaggio. Esagero? Eppure se non è questo un esempio del nostro romanticismo, non so che altro dire...
Molti si chiedono come sia possibile metterci tutta la notte a fare un tragitto (da Ostia a Pescara*) che richiede al massimo 3 ore. Sarà perché siamo andati piano, o perché ci hanno fermati tante volte, forse perché abbiamo cenato a lungo e fatto un paio di soste... ma forse, è stato perché anche stavolta le nostre motociclette ci hanno fatto viaggiare fuori dal tempo, dato che ne sono immuni!
Non poteva certo mancare una cena in stile Heart's Owners Motorcycle Club! Il ristorante da Guerrinuccio è veramente stupendo ed oltre ad averci accolto a tarda ora, ci hanno trattato benissimo, e tutto il pasto (abbondante) è stato eccezionale.
La notte si è fatta sempre più scura mentre ci addentravamo nel territorio dei Parchi, fino ad arrivare alle gole di S. Venanzio, dove ci siamo fermati e abbiamo spento tutto... o almeno ci abbiamo provato. Purtroppo non tutti hanno capito che si trattasse di un momento speciale e non di una semplice sosta. Eravamo nel grembo di montagne ripide, verdi e fresche, riparati da uno spicchio di cielo pieno di stelle e dalla Via Lattea, splendida, incredibile.
Chi si è goduto lo spettacolo ha capito che stavamo facendo un viaggio particolare, forse contro le raccomandazioni di Joseph Lucas - che diceva che un gentiluomo non se ne va in giro col buio - ma sicuramente particolare. Inutile dire che i motori andavano alla grande con quell'arietta fresca! Chi ci seguiva con le 4 ruote ci ha detto più di una volta di aver visto solo i fanalini di coda che brillavano come pietre preziose, incastonate sul dorso del Serpente Piumato che scompariva nella notte. Perché è proprio quello che eravamo, non motociclette, ma il Serpente Piumato!
Ad un certo punto, scendendo verso Chieti, è stato nettissimo il passaggio dalla notte al primo chiarore del nuovo giorno. Abbiamo avuto tutti la stessa sensazione nello stesso momento, il cielo stava assumendo una tonalità di azzurro, come diluito dalla luce.
Durante il viaggio ci sono stati dei momenti in cui il sonno l'ha fatta da padrone, altri in cui sembrava saremmo potuti andare avanti senza stancarci mai.
Una volta arrivati sull'Adriatico, abbiamo fermato le motociclette e ci siamo avvicinati alla riva per vedere il sorgere del sole, un momento di quiete, con poche persone in giro e con un senso di riuscita. Eravamo tutti stanchi e siamo andati volentieri a dormire, malgrado il caldo subito presente. Il "pranzo" alle tre di pomeriggio è stata la scusa perfetta per rifocillarci abbondantemente e aspettare che passasse almeno il caldo più torrido, poi siamo ripartiti, questa volta percorrendo l'autostrada di buona lena per tornare a casa prima di sera.
Grazie a tutti gli amici che hanno partecipato, grazie al team di supporto e agli amici che ci sono venuti incontro a Silvi Marina, grazie a chi ha fatto foto e a chi ci ha fatto ridere a crepapelle come al solito. Alla prossima, ad maiora!
*A chi potesse interessare, queste le principali tappe: Castel Madama, Arsoli, Carsoli, Tagliacozzo, Celano, Cocullo, Castel di Ieri, Molina Aterna, Bussi sul Tirino, e poi giù verso Chieti, Pescara e Silvi Marina.